Storia di Laives

I più antichi ritrovamenti archeologici sul territorio di Laives risalgono all’Età Mesolitica (5000 a.C.). Le scoperte fatte, consistono in semplici frammenti di armi da caccia (trovati nella frazione di San Giacomo), e ci consentono di capire come la valle dell’Adige, fosse già abitata in tempi a noi molto remoti. Ritrovamenti di veri e propri centri abitati sul territorio di Laives, risalgono invece all’Età del Ferro (800 a.C. circa); questi accampamenti appartenevano al popolo dei Reti. Recenti scavi archeologici in via Galizia hanno permesso di riportare alla luce una di queste capanne retiche.

Anche durante l’epoca Romana Laives fu popolata, di questo ne danno testimonianza i ritrovamenti di monete dell’epoca e di alcune tegole in terracotta trovate in via Sottomonte. E’ certo inoltre che ai piedi della montagna, lungo i margini inferiori del conoide su cui sorge oggi il centro principale di Laives, vi era un percorso romano che serviva come collegamento con la penisola italiana.

Dal V° sec. d.C. all’anno 1000 i ritrovamenti archeologici si fanno sempre più rari. Un solo ritrovamento nella zona di Pineta negli anni sessanta, ha portato alla luce la tomba di un guerriero probabilmente risalente alla battaglia tra i Franchi ed i Longobardi avvenuta intorno al 600 d.C probabilmente proprio tra Laives e Pineta.


Dall’800 d.C. Laives, come gran parte della Val d’Adige, divenne territorio dei Franchi che lentamente iniziarono a sistemare tutto il territorio della valle.

Per trovare resti storicamente interessanti, bisogna arrivare al 1160 d.C. con la costruzione del castello dei Lichtenstein che si ergeva dietro la nota chiesetta denominata Peterköfele (attuale emblema del Comune di Laives). Il nome dei Lichtenstein deriva dal tedesco “lichten stein” (=pietra chiara), ossia la pietra allo sbocco della Vallarsa su cui sorgeva il castello della nobile famiglia. Il castello venne poi distrutto nel 1290 dal conte Mainardo II° di Tirolo durante la disputa con il vescovo di Trento.
Per devozione non venne però distrutta la cappella di san Pietro. La chiesetta denominata Peterköfele - la cui costruzione era precedente a quella del castello dei Lichtenstein - si trovava all’interno delle mura del castello. La cappella è di tipo romanico, costruita con cubetti di porfido, oggi può essere visitata solo esternamente.

Per quanto riguarda invece la storia degli ultimi due secoli, Laives si sviluppò politicamente come la gran parte dei comuni che, da strutture medioevali si trasformarono in veri e propri Comuni. Verso la fine del 1700 Laives era considerata semplicemente una “frazione” di Bolzano, poi passò sotto la responsabilità del Comune di Bronzolo che agli inizi del 1800 si presentava meglio organizzato e, grazie anche ai suoi collegamenti fluviali, economicamente più evoluto ed abitato. Laives divenne definitivamente nel 1819 un Comune rurale. Un grande salto di qualità si ottenne attorno al 1890 grazie soprattutto alla crescita dell’industria, in particolar modo quella del porfido e del legno, e naturalmente grazie all’agricoltura che ancora oggi è una delle principali fonti d’introito per gli abitanti locali. L’11 aprile 1985 Laives diventa Città.



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